Dibatto Educazione Motoria, Palmeri: Essere Esperti in Determinati Ambiti non Significa Essere Idonei All’Insegnamento Nella Fascia d’Età 3-11 Anni

Durante il dibattito dedicato all’educazione motoria alla primaria, Leonardo Palmeri pone l’accento sul ruolo del maestro.

Dibatto Educazione Motoria

Nel corso del dibattito a Orizzonte Scuola TV di martedì, il rappresentante del Coordinamento dei Docenti laureati in Scienze della Formazione primaria dichiara: “La proposta di modifica nella bozza della Legge di Bilancio 2022, in linea con quella del mondo accademico, concernente l’inserimento dei laureati in Scienze motorie nelle classi di IV e V primaria, parte, in primis, dalla pericolosità di “secondarizzazione” della scuola primaria, che ha come punti di forza proprio la trasversalità e l’interdisciplinarità degli apprendimenti in tempi distesi. Essere esperti in determinati ambiti non significa essere idonei all’insegnamento nella fascia di età 3-11 anni“.

La laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria è l’unica abilitante all’insegnamento nelle scuole dell’infanzia e della primaria, con percorso selettivo in ingresso e formazione pedagogica, didattica e metodologica. In secundis, i maestri laureati perché dovrebbero perdere ore e disciplina, dopo aver scelto consapevolmente di diventare maestri e potendo, con la loro laurea, svolgere solo la professione di maestri?” aggiunge.

Ben vengano gli specialisti di Educazione motoria nella scuola primaria, ma i maestri devono avere compresenza, co-progettazione e titolarità della disciplina, sia nel tempo modulare (24, 27 e 30 ore) sia nel tempo pieno di (40 ore)” prosegue.

Poi precisa: “Inoltre, visto che per Scienze motorie è stata prevista una successiva classe di concorso, il MI ha pensato, ad esempio, alla specializzazione sul sostegno didattico, che potrebbe essere estesa a docenti senza la minima competenza in Didattica speciale nella fascia 3-11 anni?“.

La scuola primaria non è un ufficio di collocamento e non deve essere congestionata per l’incapacità dei vari governi di far fronte alle classi di concorso sature in altri gradi di istruzione, di non aver attivato percorsi abilitanti e di non aver bandito ed espletato concorsi per anni. Non siamo atleti né le Indicazioni Nazionali per il curriculo ci chiedono di esserlo, siamo e restiamo maestri nelle varie discipline, compresa l’Ed. Motoria” conclude.

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