Matteo Salvini, leader della Lega, sicuramente è uno dei personaggi politici di spicco più discusso in questi ultimi mesi. Attivo sui social e sempre sopra le righe, fa una proposta che sicuramente fa discutere.
“Sto ragionando a un ossimoro, a una donazione ‘volontaria obbligatoria’ del sangue per gli studenti, lavorando con il ministero dell’Istruzione e dell’Università” ha dichiarato il ministro Salvini. Prosegue quindi spiegando perché ci tiene a tale proposta: “Milioni di ragazzi non donano il sangue, non conoscono le modalità: tra l’altro, i donatori hanno anche uno screening sanitario gratuito e costante. Donare fa bene anche ai donatori. Inoltre, se il sangue non lo raccogli, lo compri: in Italia abbiamo tanti passaggi di controllo e di sicurezza, un rigore che non sempre si ritrova all’estero”
L’iniziativa però raccoglierebbe parecchi dissensi, a cominciare da chi critica l’operato di Salvini in campo politico: “Matteo Salvini, il corpo è inviolabile!.. nessun obbligo, non possono essere altri a decidere sul corpo nostro e dei nostri figli!”. Non si risparmia nemmeno il senatore Lucio Malan, Vice capogruppo Vicario di Forza Italia: “Donazioni di sangue obbligatorie? Lo Stato è il proprietario del corpo dei cittadini? Promuoviamo la donazione volontaria, questo sì. Ma l’obbligo è inaccettabile”.
Contro la proposta di Salvini si pronuncia il Codacons che ritiene che l’imposizione sia un atto contrario a qualsiasi principio legale, etico e morale. L’associazione dei consumatori ha quindi dichiarato: “La donazione del sangue, così come quella degli organi, è un atto di generosità su base volontaria, e in nessun caso lo Stato può mettere le mani sul corpo dei cittadini appropriandosi di qualcosa che non si è deciso in totale autonomia e consapevolezza di concedere. Qualsiasi provvedimento in tal senso, inoltre, darebbe vita ad una valanga di ricorsi da parte delle famiglie e sarebbe facilmente annullabile in tribunale”.
Anche l’Avis rimane piuttosto perplessa di fronte alla proposta del leader della Lega. Ritiene però che quella del Ministro sia solo una provocazione e che in realtà nasconda “l’obbligo di informarsi”.