Due Milioni di Ragazzi Non Studiano e Non Lavorano, il Primato Europeo dei Neet è Italiano

Emergono dati allarmanti nell’indagine condotta dall’Istat relativa ai livelli di istruzione in Italia nel 2017. Sono infatti oltre due milioni i ragazzi NEET (Neither in Employment not in Education and Training) cioè ragazzi che non studiano e non lavorano.

Nel dettaglio, i dati rilevano che l’11.9% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni sono ancora studenti, ma la percentuale sale al 31,5% per la fascia di età 25-29 anni.

Ragazzi Non Studiano

Tra i 28 paesi dell’Unione Europea, l’Italia ha il triste primato di avere la percentuale di neet più alta, superando il dato medio generale di 13,4%.

Il picco più alto si è toccato nel 2014, per poi cominciare a scendere gradualmente in virtù dei primi segnali di ripresa economica, ma siamo ancora molto lontani dai dati pre-crisi del 2008, quando la percentuale di neet rilevata era pari al 19,3%.

Dal 2014 al 2017 i rilievi confermano miglioramenti per i giovani con un titolo di studio “medio” (dal 28,3% al 25,5%) e per i giovani con un titolo di studio “alto” (dal 26,4% al 21,4%); molto basso invece il calo tra i ragazzi in possesso della licenza media (dal 23,9% al 23,4%).

Nel 2017 non accenna a migliorare la percentuale di ragazzi, di età compresa tra i 18 e i 24 anni, che hanno abbandonato precocemente gli studi, pari al 14%. Il tasso di abbandono varia a seconda delle regioni di Italia considerate attestandosi su l’ 11,3% al Nord, il 10,7% al Centro e, purtroppo, ben il 18,5% al Sud.
Non corrisponde alla media europea (77,5%) il dato relativo alla quota di popolazione di età compresa tra i 25 e i 64 anni che hanno un diploma di scuola superiore, pari al 60,9%. Ancora più preoccupante il numero di laureati: 18,7 % in Italia a fronte di una media europea di 31,4 %.

Relativamente alla popolazione di età compresa tra i 30 e i 34 anni, il numero di laureati è pari al 26,9% – rilevando un aumento di 7,7 punti in più negli ultimi 10 anni – rispetto ad una media Ue di 39,9%.

Anche in questo campo la suddivisione per territorialità risulta diversissima: 30% e 29,9% al Nord e al Centro, 21,6% al Sud.
Il livello d’istruzione delle donne è più alto di quello degli uomini: il 63% ha almeno un titolo superiore (contro il 58,8% degli uomini) e il 21,5% ha una laurea (contro il 15,8% degli uomini).

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