In questi giorni ci sono stati dei tumulti al governo che hanno portato alla coalizione del Movimento 5 Stelle con il Partito Democratico. La naturale conseguenza è stata quella di delineare un nuovo programma di governo.
Sorprendentemente la scuola sembrerebbe avere una posizione privilegiata in questo programma: sembrerebbe infatti che la scuola possa ottenere maggiori risorse e tale operazione sarebbe attuabile nell’immediato, già con la prossima legge di bilancio.
Dal blog del Movimento 5 Stelle: «Con riferimento alla legge di bilancio per il 2020 sarà perseguita una politica economica espansiva, senza compromettere l’equilibrio di finanza pubblica, e, in particolare: neutralizzazione dell’aumento dell’IVA, sostegno alle famiglie e ai disabili, politiche per l’emergenza abitativa, deburocratizzazione e semplificazione amministrativa, maggiori risorse per scuola, università, ricerca e welfare».
Dello stesso avviso è il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti: «Con la chiusura del lavoro programmatico si è fatto un altro passo avanti per un Governo di svolta. Ridurre le tasse sul lavoro, sviluppo economico, green economy, rilancio di scuola, università e ricerca, modifica radicale dei decreti sicurezza. Ora andiamo a cambiare l’Italia».
Al riguardo però Matteo Salvini sembra non aver preso bene la nascita del cosiddetto Conte Bis, tant’è che nel corso di una diretta Facebook si rivolge direttamente al presidente della Repubblica: «Presidente, parlava di un governo di lunga durata, con solidi principi e un programma comune. Non le viene da ridere, da sorridere? Non era meglio chiamare a votare 60 milioni di italiani anziché 60mila persone su Rousseau? All’estero parlano di governino. Orgoglioso che la Lega sia immune da queste schifezze».