La guardia di finanza di Lodi sta indagando sul conto di 11 persone accusate di associazione per delinquere, truffa allo Stato e autoriciclaggio. Tra il 2014 e il 2018 quattro Onlus si sarebbero appropriate del denaro destinato all’accoglienza dei migranti.
Usando falsi documenti, gli indagati avrebbero partecipato ai bandi pubblici a Lodi, Pavia e Parma per l’ accoglienza ai migranti, appropriandosi di 7,5 milioni di euro, di cui oltre la metà sarebbe stata usata per “scopi personali“.
Nelle indagini sono stati ricostruiti “i tratti essenziali di un pericoloso sodalizio criminale che si è stabilmente inserito nelle gare pubbliche” con “la progressiva costituzione di Onlus-cooperative, collegate tra loro da mirati interscambi di cariche amministrative e appositamente costituite al sol fine di partecipare ed aggiudicarsi le gare/convenzioni indette dalle prefetture offrendo, spesso, il prezzo più conveniente a ribasso, producendo a supporto documentazione non veritiera sui servizi offerti ai migranti“.
Alcuni “pluripregiudicati legati alla ‘ndrangheta” avrebbero utilizzato le Onlus “per far ottenere a persone recluse, attraverso il rilascio di documentazione falsa, la concessione della misura alternativa alla detenzione da parte del magistrato di sorveglianza“.
Il vicepremier Matteo Salvini ha dichiarato: “Il business dell’immigrazione ha fatto gola ad alcune Onlus di Lodi, meno sbarchi e meno soldi per i professionisti dell’accoglienza: così risparmiamo, difendiamo l’Italia e investiamo per assumere più forze dell’ordine. La pacchia è finita”.