“Non Mandate i Figli a Scuola se Hanno L’Influenza”: L’Ira dei Pediatri

Il Virus Influenzale nei bambini ha anche dei risvolti sociali, oltre a causare malesseri diffusi nei piccoli. Proprio perché i bambini frequentano le scuole e spesso le aule sono ambienti piccoli, chiusi e affollati, fra di loro la propagazione del virus ha una diffusione più ampia rispetto al mondo degli adulti. Ne consegue che – in questo periodo dell’anno – le aule si svuotano per via dei numerosi assenti e non è raro che anche gli insegnanti prendano l’influenza.

Elena Bozzola, segretario nazionale della Società italiana di pediatria, intervistata da DIRE, conferma che siamo nel pieno centro del fenomeno influenzale e parainfluenzale e diffonde qualche consiglio per affrontare al meglio la situazione.

I genitori non possono certo guarire i figli con una bacchetta magica, ma alcuni accorgimenti possono tornare utili per tutti. Per esempio, il non avere fretta di rimandarli a scuola appena sembrano star meglio. Se il bambino ha avuto la febbre per uno o due giorni, è bene che resti a casa per almeno altri due giorni a seguire, per rafforzare il recupero ed evitare eventuali e probabili ricadute.

Apparentemente, sembra uno spreco di tempo, ma se si tiene presente – come dice anche la pediatra – di quanto tempo si spreca poi con le ricadute successive, forse una guarigione più certa e solida sarebbe preferibile.

Riguardo gli integratori, la pediatra afferma che non fermino l’influenza. Rinforzano l’organismo, ma non sono certo un rimedio antinfluenzale. L’unica vera arma contro l’influenza è la vaccinazione. Chi non ha provveduto per i propri figli o i propri anziani o – perché no? – anche per se stesso, ne faccia tesoro per l’anno prossimo, dice la dottoressa.

Per rinforzare il sistema immunitario, la Società italiana di pediatria (Sip) più che gli integratori sintetici, consiglia l’assunzione delle medesime vitamine dall’alimentazione: una dieta ricca di frutta e verdura dà un buono apporto vitaminico. Naturalmente, per quelle vitamine che non si possono assumere tramite il cibo (es. vitamina D), la Sip è favorevole all’assunzione per farmaco, perché una presenza normale di vit. D aiuta molto nella prevenzione degli stati influenzali. Naturalmente, l’assunzione di integratori deve sempre essere consigliata e regolata dal medico.

Lo stesso principio vale anche per l‘antibiotico: deve sempre essere il medico a prescriverlo, e se si trova in presenza di complicanze legate allo stato influenzale. Perché è bene ricordare che l’influenza causata da un virus non può essere curata da un farmaco – l’antibiotico – che agisce sulle forme batteriche.

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