Novità nel Linguaggio Amministrativo: il Collegio dei Docenti Cambia Nome

Il Collegio dei docenti cambia nome. La ministra Valeria Fedeli decide di modificare Collegio dei docenti in “collegio docenti“, cosicché possano essere incluse anche le insegnanti donne. Non più solo il maschile dunque ma anche il femminile.

collegio dei docenti

Alcuni passi delle nuove linee guida tracciate dalla ministra prevedono l’aggiunta di tutti i femminili ai semplici maschili: da “Il Presidente” si passa a “il/la Presidente”; “Il Collegio dei docenti” diventa semplicemente “Collegio docenti (CD)”; “I collaboratori” viene mutato in “i/le collaboratori/trici”; “I docenti” diventerà “i/le docenti”.

Ogni figura appartenente alla scuola dovrà essere indicata con il genere appropriato.

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5 commenti su “Novità nel Linguaggio Amministrativo: il Collegio dei Docenti Cambia Nome”

  1. BOLDRINITE CRONICA ISTITUZIONALE

    I politici non conoscono il congiuntivo. Vabbè, ma è grave.
    Più in generale, i politici sbagliano le terze persone singolari. Vabbè, nella foga delle interviste è possibile che, rivolgendosi all’intervistatore, usino un “vede” con la E pittosto che un veda con la A.
    Che si istituzionalizzi la morte del plurale promiscuo è intollerabile!
    In principio fu Ciampi con il suo “Italiane e Italiani”
    La Boldrini ha reso obbligatorio uno stupido “politically correct” in atti e documenti e nelle aule del Parlamento disconoscendo le regole grammaticali. . Ora il Ministro Fedeli, noto membro (anzi, “nota membra” ) dell’Accademia dei Lincei, con queste decisioni… proprio per la scuola
    Come spiegare le forme plurali dei nomi agli allievi senza ricordare la morte del plurale promiscuo?

    Ahahahahahahahahahahah!

    Questi politici, quanta ipocrisia!
    La parità di genere non si raggiunge stravolgendo la lingua italiana (molto facile), ma con politiche di sostegno alle madri, alle disoccupate, alle lavoratrici (molto difficile).
    Si è meno discriminate con il distinguo “disoccupate e disoccupati” o con il plurale promiscuo che ognuno comprende e che suona così: “OC-CU-PA-TI”?
    Non assecondiamo più questo ipocrita e ignorante scempio grammaticale istituzionale.

  2. Che pensasse a risolvere la contraddizione tra l’esclusione dalle graduatorie dei poveri supplenti diplomati e la pensione ad oltre 65 anni dei poveri maestri assunti a tempo indeterminato.Se la laurea è così importante ciò dovrebbe valere per tutte e due le categorie!!!Oltretutto in entrambi i casi siamo in maggioranza donne!!! Ho scioperato due giorni per questo motivo!!!

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