I rappresentati di Rete Nazionale Scuola in presenza criticano l’obbligo di mascherina a scuola.
Rete Nazionale Scuola in presenza ha scritto al Governo e ha espresso il proprio disappunto: “L’obbligo di utilizzo delle mascherine in ambito scolastico ad oggi vige solo in Portogallo e in Grecia mentre negli altri Paesi europei la mascherina a scuola è stata resa obbligatoria solo per periodi molto limitati, come ad esempio in Francia e in Belgio e addirittura non è mai stata utilizzata in posizione statica in Olanda, Svizzera, Austria, Svezia, Finlandia, Danimarca, Norvegia, Regno Unito e parte della Germania“.
“Il mantenimento dell’obbligo nelle aule italiane non risponde a criteri scientifici che invece hanno confortato i governi di altri paesi grazie ai numerosi studi internazionali in base ai quali l’utilizzo delle mascherine a scuola non è associato a una minore incidenza e trasmissione del virus” spiegano i rappresentanti.
“Paesi come il Regno Unito si sono preoccupati di commissionare ricerche per esaminare l’impatto negativo sui vari livelli di istruzione, misurandolo nel tempo. Nell’ultima pubblicazione si legge come molti bambini abbiano ritardi nello sviluppo sociale, emotivo e linguistico a causa della difficoltà di decodifica delle espressioni facciali impossibile per via dell’uso della mascherina negli adulti” continuano.
“Se non ci sarà un cambio di passo anche in Italia, si continuerà ad esporre gli studenti al pericoloso rischio di disturbi dell’ansia, dell’alimentazione, del sonno, disturbi psichiatrici, autolesionismo e a ideazione suicidiaria, che è la causa più importante dell’incremento esponenziale dei ricoveri nei reparti di neuropsichiatria dove non ci sono spazi a sufficienza rispetto al fabbisogno esploso. In Emilia Romagna solo nel periodo marzo 2020 marzo 2021 le richieste di aiuto ai pronto soccorso hanno subito un incremento del +110% come emerge dal rapporto della Società Italiana di Pediatria” concludono i comitati.