Il fenomeno delle baby gang non è da prendere sotto gamba. Non si tratta solo di adolescenti che si cimentano in atti criminosi, spesso le loro “bravate” sfociano in vera e propria violenza fine a sé stessa.
È questo il caso di una baby gang di Taranto. 14 giovanissimi (12 minorenni e 2 maggiorenni) sono ora indagati in relazione alla morte di un uomo di 66 anni, Antonio Stano. L’uomo è morto 3 giorni fa, dopo un ricovero in ospedale.
Antonio Stano è stato ritrovato dalla polizia in gravi condizioni, legato a casa su di una sedia. L’uomo era stato ripetutamente seviziato dalla baby gang, la quale si è ripresa ed ha condiviso i video su WhatsApp.
L’uomo ha subito ripetutamente dei veri e propri assalti: i ragazzi infatti facevano irruzione nella sua abitazione per rapinarlo, aggredirlo e bullizzarlo. Stano soffriva di disagio psichico ed era per questo motivo che, molto spesso, rimaneva chiuso in casa anche per diversi giorni.
La polizia è intervenuta in seguito ad una segnalazione. L’uomo infatti era da giorni che non usciva. È stato ritrovato legato sulla sedia dopo aver subito per tempo indeterminato ripetuti calci, pugni e bastonate.
L’indagine al momento è per i reati di omicidio preterintenzionale, stalking, lesioni personali, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento. Al riguardo si è espresso Matteo Salvini: «Se confermati colpevoli, pene esemplari per tutti, anche per i minorenni, che devono essere trattati (e puniti) come tutti gli altri. Di fronte a simile violenza per me non esiste la distinzione fra minorenni e maggiorenni».
Anche Di Maio si è espresso al riguardo: «La morte di Antonio deve farci capire che la sicurezza dei nostri cittadini deve essere la priorità di questo Governo. E dobbiamo lavorare per garantire maggiore sicurezza anche ai nostri anziani, troppo spesso abbandonati. Una cosa è certa: questi soggetti la pagheranno».