Pignorano La Casa a 14enne con Malattia Rara, Donatore Paga il Debito di 150mila Euro

Un anonimo benefattore ha salvato la casa di Leonardo, giovane affetto da sindrome di Dravet, una forma di epilessia rara ed invalidante che lo costringe a vivere in carrozzina.

Un bellissimo gesto per aiutare una persona più debole e in difficoltà, è quello che si è intrecciato nella storia di un 14enne affetto da infermità.

Leonardo è un giovane di Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, affetto dalla sindrome di Dravet, una grave e rara forma di epilessia che costringe il ragazzo alla carrozzina. Una vita complessa e bisognosa di aiuti e attenzioni: “Deve essere assistito giorno e notte. La casa è su due piani ma di sopra Leonardo non può andare, perché ci sono diciotto scalini. Giù abbiamo allestito un divano letto, che la sera diventa un matrimoniale. Dorme lì, sempre con una persona accanto, perché non può stare solo. C’è il bagno attrezzato con la doccia grande, dove si può entrare vestiti e lavarlo, e il lavandino a misura della carrozzina” racconta la madre.

Due anni fa la casa della sua famiglia è stata pignorata a causa dei debiti accumulati dalla piccola ditta di saldature aperta dal padre ed in crisi a causa della crisi economica. In loro soccorso è venuta la Pro Loco e l’associazione Creativamente Abili che hanno deciso di aprire una colletta con l’obbiettivo di raggiungere la somma di 240mila euro e poterla riacquistare. Era di 80mila la cifra guadagnata a seguito di cene di beneficenza e raccolte fondi, poi è arrivata la pandemia che ormai sembrava aver tolto le speranze alla famiglia Taverna.

All’improvviso un benefattore che ha deciso di rimanere anonimo ha donato i 152mila euro rimanenti più le spese burocratiche per restituire i soldi necessari a Leonardo per tornare nella sua amata casa.

Ora la madre ha nuovi progetti per il futuro: “Avendo un bambino con una malattia rara e tanti problemi, vorremmo concedere in comodato d’uso il capannone dove c’era l’azienda di mio marito. Vorremmo fosse allestito un centro diurno per ragazzi con disabilità e ci basta che sia sistemato. I soldi per metterlo a posto noi non li abbiamo, ma abbiamo anche del terreno, che potrebbe ospitare cani, cavalli o asinelli per la pet therapy. Lì, i bambini come mio figlio potrebbero passare la giornata… Ne abbiamo tanta di terra, per cui verrebbe una bella cosa, se qualcuno volesse impegnare la giusta cifra”.

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