Qualche fonte del Governo ha diffuso, nei giorni scorsi, la bozza del nuovo decreto del Presidente Conte, in base alla quale venivano istituite nuove zone rosse e le nuove misure di isolamento. Subito, centinaia di persone residenti al Nord si sono riversate nelle stazioni per prendere il primo treno disponibile e tornare a casa al Sud. La situazione, ovviamente, non è sfuggita a nessuno. Il comportamento dei “fuggitivi” è stato immediatamente condannato dai più come una condotta irresponsabile. Ovviamente, non è passato inosservato nemmeno a Alessandro Campi, professore dell’Università di Perugia e direttore di “Rivista di politica”. Il docente ha pubblicato un post che ha scatenato non poche polemiche.
Secondo il professore, per risolvere la situazione creata dai ragazzi (e non) fuggiti dal Nord per rifugiarsi al Sud, basta far intervenire la criminalità organizzata. Così, nel post condiviso tramite il suo account di Facebook, ha scritto: “Chiedo alla mafia, alla ‘ndrangheta, alla Sacra Corona Unita e alla Camorra di imporre, nei vasti territori da loro controllati, la quarantena domiciliare obbligatoria a tutti i corregionali improvvisamente rientrati a casa dai loro domicili al Nord rientranti nella zona rossa“.
Ma il docente di Scienze Politiche non si è fermato qui. “Nel caso esse non riescano, con le proprie forze, a garantire il rispetto di questa elementare norma di prudenza, riterrei ragionevole da parte loro chiedere la collaborazione delle autorità pubbliche dello Stato italiano“, si legge. Poi, ha concluso: “In questo momento, tutte le istituzioni debbono collaborare“, come se la criminalità organizzata sia un’istituzione o debba essere favorita la sua collaborazione con lo Stato.
Subito, il post ha scatenato moltissime polemiche. Comunque, il professore non si è scomposto più di tanto e ha semplicemente eliminato lo scritto “incriminato”. Poi, ha continuato a pubblicare sul suo profilo Facebook come se nulla fosse assolutamente successo.
