Quegli alunni ingestibili!

L’ingestibilità di un alunno a scuola può assumere diverse forme:

– bullismo;

– iperattività;

– impulsività;

– vandalismo;

– condotte devianti e disordinate;

– disadattamento.

alunni ingestibili

È probabile che la traiettoria per diventare bambini o adolescenti ingestibili a scuola sia questa:

– sensazione di onnipotenza quando si è piccoli;

– esposizione a forti frustrazioni nella seconda parte dell’infanzia con conseguenti ferite narcisistiche;

– sensazione di essere abbandonati, in quanto si comincia a percepire che i genitori non sono poi così disponibili;

– regole sempre più fluttuanti fino alla percezione della disintegrazione di ogni contenimento e di ogni aiuto;

– sentirsi sempre più in balia delle pulsioni interne fino a spaventarsi;

– partecipazione ad attività rigidamente programmate e spesso senza soluzione di continuità;

– riduzione graduale delle più comuni motivazioni e aumento considerevole della difficoltà a gestire e modulare le emozioni;

– aumento del disagio, della paura, dell’angoscia;

– aumento di un diffuso senso di inadeguatezza;

– compensazione attraverso la messa in atto di condotte aggressive variamente espresse.

Le conseguenti esperienze negative relative a difficoltà di integrazione, socializzazione e rendimento provocano in questi bambini a rischio tentativi disfunzionali di stabilire il miglior equilibrio possibile, attraverso:

– il richiamare continuamente l’attenzione al fine di sentire approvazione;

– il controllare coattivamente la lotta per la supremazia e il potere, sfidando le figure adulte e l’autorità, nel tentativo di provare che può fare o rifiutare ciò che vuole;

– il farsi odiare dalla maggioranza per riuscire a trovare a tutti i costi un rapporto con il gruppo, considerato che non è in grado di farsi accettare altrimenti;

– il produrre di continuo fallimenti e sconfitte, affinché nessuno gli chieda o si aspetti qualcosa da lui.

Qualsiasi modalità tra queste l’alunno metta in atto, egli si basa sulla convinzione (necessità) che solamente così può trovare una funzione e un ruolo nel gruppo – classe.

Se non si riesce ad intervenire adeguatamente, si rischia di riprodurre a scuola meccanismi disfunzionali che, attraverso una drammatica escalation di contrapposizioni, vittorie e sconfitte, favoriranno la cronicità delle condotte aggressive negli alunni.


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