Nell’ultima settimana, a causa dell’allarme scatenato dall’aumento delle persone contagiate dal coronavirus, è stato necessario chiudere le scuole in modo precauzionale. Subito, molti genitori, studenti e insegnanti si sono domandati se, in questo modo, sarebbe potuto essere compromesso l’intero anno scolastico. Fino a qualche giorno fa, infatti, non si sapeva con precisione l’andamento del virus e sembrava quasi che avrebbe scatenato una vera e propria pandemia per un periodo di tempo indefinito.
Però, sembrerebbe che le preoccupazioni ora possano cessare, sia perché le persone risultate positive al virus starebbero guarendo, sia perché sarebbe rientrato l’allarme. Con la cessazione dell’allarme, sarebbe cessata anche la necessità di mantenere le scuole chiuse. Per questo motivo, secondo diverse indiscrezioni, le scuole di ogni ordine e grado (quindi anche le Università e gli asili nido) dovrebbero riaprire lunedì 2 marzo. In questo modo, l’attività didattica dovrebbe essere ripresa regolarmente. “Credo che sia importante, laddove possibile, tornare al più presto alla normalità. Riaprire le scuole significa garantire il diritto all’istruzione dei nostri bambini e ragazzi“, ha riferito Anna Ascani, il vice ministro dell’Istruzione.
Tuttavia, ciò non dovrebbe valere per gli istituti scolastici presenti nei territori in cui il Coronavirus si è diffuso maggiormente, tanto da farli diventare dei veri e propri focolai. Nello specifico, si pensa che possano rimanere ancora chiuse le scuole presenti in Lombardia e quelle nel Veneto. Questo fatto comunque non deve spaventare. In effetti, specialmente a Codogno, le scuole stanno già allestendo lo svolgimento delle lezioni in modalità e-learning, quindi a distanza.
Comunque, non vi è ancora nulla di certo.
