La scuola italiana potrà presentare molti problemi e lacune, ma esiste una questione spinosa in particolare che merita la nostra attenzione: ridare la giusta dignità agli insegnanti. Esatto, restituire loro la dignità che sembra essere gradualmente scomparsa.
Ma come è possibile restituirla? È un processo lungo e che prevedere numerosi sforzi che non devono essere attuati solo dal corpo docenti, ma da una serie di individui, i quali hanno le loro responsabilità su questo degrado.
Le famiglie degli alunni dovrebbero essere le prime persone a mostrarsi collaborative con gli insegnanti: devono imparare il significato di empatia. Se si mettessero solo per un minuto nei panni di un insegnante capirebbero che molte delle richieste martellanti attuate sono del tutto superflue e hanno il solo scopo di innervosire il docente dimostrandosi inutili per quel che riguarda la didattica.
Gli studenti dovrebbero prendere consapevolezza del loro essere. Devono capire che non sono solo pedine del sistema scolastico, ma sono una parte attiva e pensante. Il loro scopo non è quello di stare passivamente sui banchi ad apprendere la lezione: devono aiutare il docente ad alimentare il dibattito in classe. Inoltre, cosa importantissima, devono comprendere che cosa sia il rispetto sia in famiglia che all’interno della scuola. Un studente ben disposto ad apprendere, ben educato e rispettoso sarà il miglior amico di un insegnante e viceversa.
E per ultimo, non meno importante, dovrebbe cambiare l’atteggiamento del docente. Può essere difficile, soprattutto dopo lunghi anni dietro una cattedra, ma è uno sforzo necessario da compiere se si vuole cambiare davvero e restituire la giusta dignità alla categoria. Anche se spesso il lavoro può risultare frustrante, bisogna sempre tenere in mente una cosa: “Perché ho voluto intraprendere questa carriera?” Se si tiene a mente questa domanda chiave, lo status mentale cambierà e se ne gioverà in salute e nel proseguimento della carriera. Conseguentemente muterà il moto di approcciarsi alla classe e si attiverà un meccanismo di benessere.
Se un insegnante si mostra passivo, nervoso, distante, come può pretendere di trovare il sostegno della classe intera? Se cambia lo status mentale, cambieranno le cose e si potrà ritrovare la felicità e verrà ristabilita la giusta dignità di una professione importantissima e spesso incompresa.