A partire da gennaio 2019 lo stipendio del personale scolastico è a rischio diminuzione. Inutili quindi gli aumenti usufruiti da marzo 2018.
La causa sarebbe l’elemento perequativo, per il quale il CCNL 2016/18 ha fissato il limite temporale da marzo a dicembre 2018. L’Inps dichiara che “l’elemento perequativo” è imponibile ai fini pensionistici e di conseguenza concorre anche ai fini della determinazione dell’imponibile della Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, nonché dell’Assicurazione sociale vita.
Non concorre invece alla determinazione della prestazione né ai fini del TFS (Indennità di buonuscita e Indennità premio di servizio) né ai fini del TFR; pertanto, non rientra nella base imponibile contributiva del fondo ex ENPAS ed ex INADEL. I sindacati durante l’incontro con il Ministro Bussetti hanno già affrontato il tema. Ecco come si sono espressi: Pino Turi della Uil: “In tema di risorse va collocata, prioritariamente, la richiesta di finanziamento dell’elemento perequativo previsto dal contratto”. Maddalena Gissi della Cisl “Il rinnovo del contratto di lavoro, e prima ancora il consolidamento di tutti gli elementi retributivi oggi in atto, rappresentano obiettivi su cui si richiede al ministro e al Governo di assumere precisi impegni e scelte conseguenti”. Francesco Sinopoli, Flcgil “L’assegno perequativo va mantenuto per il personale che ne beneficia (altrimenti ci sarebbe una diminuzione del salario che non è sopportabile”. Rino Di Meglio (Gilda) teme un ulteriore arretramento degli stipendi del personale scolastico in vista del rinnovo del CCNL, mentre lo Snals ha chiesto l’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto.
Il Ministro Bussetti condivide la preoccupazione e in un’intervista al Corriere ha dichiarato: “Con il rinnovo del contratto dobbiamo evitare che gli insegnanti perdano soldi. Il governo precedente non ha finanziato per i prossimi anni gli ultimi aumenti. Se non metteremo noi le risorse necessarie già dal prossimo anno i docenti avranno una decurtazione in busta paga”