“Roba da Matti, Si Vergogni e Vada a Casa”, Salvini Contro il Neo Ministro dell’Istruzione

Ogniqualvolta assume l’incarico un nuovo Ministro, nascono tutta una serie di polemiche che si diffondono sui media e sul web. Questo è il turno del neo-ministro Azzolina che, dopo essersi dovuta difendere dalle accuse di aver ricevuto alcune insufficienze su dei test, ora dovrà fronteggiare un’altra “accusa”.

Ministro Azzolina

Massimo Arcangeli, docente di linguistica nella Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Cagliari, attacca aspramente il Ministro, dichiarando di aver copiato alcuni testi per una tesi senza aver citato la fonte.

Il testo incriminato è Un caso di ritardo mentale lieve associato a disturbi depressivi, un lavoro di circa 41 pagine scritto da Azzolina per la sua tesi finale scritto per l’Ateneo di Pisa nel 2010 con lo scopo di abilitarsi all’insegnamento.

Arcangeli dichiara: «La ministra della Scuola ha alle spalle tre tesi, fra lauree e specializzazioni. Il primo brano riprende alla lettera un passaggio del Dizionario di Psicologia di Umberto Galimberti, mentre il secondo riproduce un passaggio della voce “ritardo mentale” a cura di Luigi Ravizza, Gabriele Masi, Mara Marchesi e Pietro Pfanner del Trattato italiano di psichiatria».

Il problema risiede nel fatto che il Ministro Azzolina avrebbe copiato parti di quei testi senza citarne la fonte. Questo quindi ha creato indignazione tra le file di politici. Salvini dunque ha prontamente commentato la vicenda: «Fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile. E invece Azzolina ci stupisce: non solo si schiera contro i precari ma ora scopriamo che copia pure le tesi di laurea. Un ministro così non ha diritto di dare (e fare) lezioni. Roba da matti. Si vergogni e vada a casa».

Salvini Contro il Neo Ministro dell'Istruzione

Anche la deputata leghista Giorgia Latini ha commentato con indignazione quanto avvenuto: «Questa vicenda è gravissima. Chiederemo al ministro di venire subito in Aula a riferire e di rassegnare immediate dimissioni, come già in passato hanno fatto i suoi omologhi in altri Paesi, perché gli italiani e il mondo della scuola meritano rispetto e verità».

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