Il concetto di privacy è fondamentale nella società moderna ed è per questo motivo che risulta importante tutelarla. Accade però a Roma un fatto piuttosto grave che vede per protagonista una mamma, una bambina e dei bollettini per la mensa scolastica non pagati.
Una mamma di origini africane non ha pagato per quasi un anno la mensa scolastica per sua figlia di 9 anni maturando così un debito di 730 euro. La questione diventa grave nel momento in cui sul sito del Comune di Roma vengono rese note le generalità della madre e della bambina evidenziandone anche la nazionalità di origine: una gravissima violazione della privacy.
La sindaca Raggi ovviamente è intervenuta sulla questione condannando il gesto: “Una grave violazione della privacy e della tutela dei minorenni. Il documento è stato inserito sull’albo pretorio da parte degli uffici del Municipio VIII. Abbiamo avviato gli accertamenti finalizzati a individuare precise responsabilità”.
La replica è stata immediata da parte di Amedeo Ciaccheri, del centrosinistra, eletto lo scorso giugno nell’VIII Municipio: “Raggi non sa cosa dice, il nostro Municipio è la casa di tutti. Fortunatamente questo grave episodio, che fa i conti con procedure volute prima del mio insediamento, è per noi l’occasione per denunciare l’urgenza di porre fine a pratiche discriminatorie. La verità profonda è che, dopo Riace, tutte le amministrazioni dichiaratamente antirazziste sono sotto attacco. Noi non faremo un passo indietro”
Ed ha dunque proseguito: “Virginia Raggi ha creato il problema, emanando la delibera di Giunta 31 del 2017 lesiva dei diritti dei senza fissa dimora. Appena appresa la notizia di una violazione della privacy, sono intervenuto per tutelare la minore e la famiglia coinvolta. Noi siamo antirazzisti e non ammettiamo discriminazioni. Per questo è già partita un’istruttoria interna per accertare le responsabilità delle persone coinvolte che dovranno rispondere relativamente a queste procedure distorte”.
Ciaccheri dunque si è premurato di incontrare il padre della bambina per rassicurarlo sulla vicenda e soprattutto per rendergli noto che il servizio mensa non verrà tolto alla bambina in questione.
La sindaca Raggi comunque sottolinea come la vicenda sia inqualificabile e rappresenti una grave violazione della privacy, rimarcando soprattutto riguardo la tutela della privacy nei confronti dei minorenni.