Il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, ha pronunciato parole molto dure dopo la sentenza di Appello sull’omicidio di Marco Vannini che ha visto una riduzione della pena per Antonio Ciontoli da 14 a 5 anni di reclusione per omicidio colposo.
Pascucci ha annunciato che metterà le bandiere a mezz’asta, affermando: “Uno Stato che consente di uccidere un suo ragazzo senza che di fatto i suoi assassini vengano puniti non è uno Stato di diritto ma è uno Stato in cui la giustizia oramai è morta e le Istituzioni non sono più un riferimento credibile per i cittadini. Spiace dirlo da uomo delle Istituzioni ma il caso di Marco ha scosso tutta la nostra comunità, per l’evento truce e infame che ha portato alla morte di questo giovane ragazzo. Da sindaco mi sento di dire che oggi provo un senso di vergogna nell’indossare la fascia tricolore in rappresentanza di uno Stato che non tutela i cittadini e che lascia impuniti gli assassini di Marco. Metterò le bandiere della nostra città a lutto e invito i sindaci di tutta Italia a farlo in rispetto di Marco Vannini e dei tantissimi che come lui hanno perso la vita senza che lo Stato italiano gli riconoscesse giustizia“.
Dopo la lettura della sentenza, gli amici e i famigliari di Marco hanno gridato in aula tutta la loro rabbia. La mamma Marina, in particolare, ha urlato contro i giudici: “È una vergogna, è una vergogna, venduti, è uno schifo, la giustizia non è uguale per tutti, strappiamo il certificato elettorale“. Sono stati confermati tre anni di condanna per la Maria Pezzillo, moglie di Antonio Ciontoli, e per i figli Martina e Federico.
Le richieste dell’accusa erano di 14 anni per tutti i componenti della famiglia, con la richiesta di riconoscere la corresponsabilità dei genitori e dei figli nella morte di Marco e nei ritardi dei soccorsi.