“Siamo Fatti Così” Compie 35 Anni, il Mitico Cartone che Spiega Come Funziona il Corpo Umano

Siamo fatti così“, il cartone animato divulgativo più famoso e amato di sempre, compie trent’anni. Era infatti il 26 febbraio 1989 quando Italia 1 trasmetteva la prima puntata della serie francese, ideata da Albert Barillé, nota anche come “Esplorando il corpo umano“.

Siamo Fatti Così

Durante i 26 episodi, il cartoon ha tenuto una meravigliosa lezione di anatomia tramite una rappresentazione allegorica e ludica, adatta sia bambini che agli adulti. Nato come parte di un ciclo di sei prodotti chiamati “C’era una volta…” creati da Barillé, “Siamo fatti così” mostra il funzionamento del nostro organismo attraverso una serie di personaggi antropomorfi che ne rappresentano i componenti microscopici.

Tra di loro spiccano il gruppo di globuli rossi formati dai Globina ed Emo e dall’anziano Globus, colui che spiega di volta in volta i principali aspetti della biologia umana, i linfociti Pierrot e Pti, il Colonnello Pierre, che guida i globuli bianchi, e il Maestro, il capo che dirige le operazioni dal cervello. Nelle sequenze ambientate nel mondo reale, utilissime per comprendere in modo ancora più chiaro il modo in cui agisce il nostro corpo, i personaggi hanno un equivalente umano, come nel caso del virus e del batterio, che nella vita quotidiana hanno l’aspetto di bulli malvagi.

Ecco tre curiosità sul famoso cartone animato: nel 1987 era già circolata una versione della serie in italiano, ma non nel nostro Paese. In quell’anno infatti il cartone (co-prodotto dalla Televisione della Svizzera Romanda e dalla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana) andò in onda nel Canton Ticino con il titolo “C’era una volta la vita: la favolosa storia del corpo umano” e la sigla originale cantata da Sandra Kim; a seguito del cartoon, la De Agostini fece uscire l’opera per bambini “Esplorando il corpo umano, che nelle VHS/DVD allegate ha mantenuto l’ordine originale francese; le musiche sono di Michel Legrand, famoso compositore francese scomparso nel gennaio 2019 che in carriera è stato premiato con ben tre Oscar, per le colonne sonore di “Quell’estate del ’42” e “Yentl” e per la miglior canzone di “Il caso Thomas Crown”. Legrand ha curato anche le colonne sonore di “Les Parapluies de Cherbourg”, “I tre moschettieri”, “Prêt-à-Porter” e “I miserabili”.

Naturalmente in Italia la sigla è stata cantata da Cristina D’Avena, ed ha avuto un grande successo. Il marito va al testo di Alessandra Valeri Manera e alla musica di Massimiliano Pani (il figlio di Mina, che ha composto anche altre sigle Mediaset, tra cui “Super Mario” e “Principessa dai capelli blu”). In “Duets”, il disco di Cristina D’Avena uscito nel 2017, la regina delle sigle per bambini ne ha realizzato una versione eseguita in coppia con Elio.

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