Thailandia, la Storia dell’Allenatore “Aek”: Causa del Dramma e Motivo della Sopravvivenza dei Ragazzini

Hanno finalmente riabbracciato i propri cari, i 12 piccoli baby calciatori e il loro allenatore, Ekkapol Chanthawong, detto “Aek”, che dal 23 giugno scorso erano rimasti intrappolati nella grotta Tham Luang, in Thailandia.

Jesada Chokdumrongsuk, vicedirettore generale del ministero della Sanità pubblica, ha detto che i primi quattro ragazzi salvati si nutrono già normalmente; gli otto ragazzi salvati lunedì sono in buone condizioni fisiche, anche se due hanno una probabile infezione polmonare, che sarà immediatamente curata.

In salute e soddisfatti anche i quattro Navy Seal, che per una settimana hanno fatto compagnia ai giovani e al loro allenatore.
Anche il 25enne allenatore “Aek” è in buone condizioni fisiche.

La sua figura, inizialmente demonizzata dall’opinione pubblica per la scelta di portare i ragazzi in quella grotta dopo l’allenamento quotidiano, è stata riabilitata dai racconti dei giovani calciatori, che con lui come unico punto di riferimento adulto, hanno condiviso questa terribile esperienza.

Dalle prime foto scattate ai ragazzi, appena ritrovati, si evince uno stato di calma e di tranquillità, che ha giocato un ruolo fondamentale per la loro sopravvivenza. Infatti, uno dei sub presenti a Tham Luang ha spiegato che il saper respirare tranquilli è un elemento essenziale per utilizzare correttamente le maschere di nuova generazione che fanno respirare col naso.

L’allenatore Aek “li aveva abituati a fare sempre una meditazione tranquilli prima o dopo gli allenamenti”, raccontano i familiari dei ragazzi. Il giovane allenatore, infatti, quando ha perso i genitori ha vissuto per circa 10 anni in un monastero buddista dove ha imparato l’arte della meditazione. Poi si è trasferito presso una delle due nonne per accudirla in quanto ammalata e raggiunta la maggiore età ha iniziato la carriera di allenatore di calcio.

allenatore buddista

Suo zio ha dichiarato: “Può meditare fino a un’ora. Questo certamente ha aiutato lui e i ragazzi a rimanere calmi”.
Non siamo sicuri se questo sia un miracolo o la scienza o qualcos’altro. Tutti i 13 ‘Cinghiali’ sono ora fuori dalla grotta”, hanno scritto i Navy Seal thailandesi, alla fine di questa lunga, lunghissima missione che si è conclusa nel migliore dei modi.

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