E’ perfettamente riuscito il trapianto delle cellule staminali emopoietiche prelevate dal papà e impiantate nel figlio Alessandro Montresor all’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Il percorso trapiantologico “può dirsi concluso positivamente” ed il piccolo Alex – fanno sapere dall’ospedale – è “in buone condizioni di salute“.
La storia del piccolo Alex – che risiede a Londra con i genitori italiani – ha coinvolto tante persone, che hanno risposto solidalmente all’appello lanciato dal papà e dalla mamma per trovare un donatore compatibile per il trapianto.
Centinaia di persone, lungo tutta la penisola, si sono sottoposte a un prelievo di sangue per testare la propria compatibilità, iscrivendosi anche nel registro italiano dei donatori di midollo osseo. Solo dopo aver verificato che non c’era nessun donatore compatibile, il piccolo è stato portato a Roma per essere sottoposto al trapianto di midollo da genitore al Bambino Gesù di Roma dove questa operano questa tecnica all’avanguardia a livello mondiale.
“Siamo soddisfatti del percorso trapiantologico del bambino, che al momento è stato perfetto”, le parole di Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica. “Nelle prossime settimane – ha aggiunto – andrà monitorato accuratamente il completamento del processo di ricostituzione immunologica, così come il persistere di un attecchimento completo delle cellule paterne. I rischi ai quali i pazienti di questo tipo possono andare incontro dopo la dimissione sono principalmente legati allo sviluppo di complicanze infettive. Per questa ragione il bambino verrà strettamente controllato con periodiche visite presso il nostro reparto di DH; doverosamente premessa questa nota di cautela, non possiamo che essere, allo stato attuale, felici per l’evoluzione di questa vicenda così complessa”.
Oggi pomeriggio ci sarà una conferenza stampa all’Ospedale Bambino Gesù con il professor Locatelli e la presidente Mariella Enoc ove parteciperanno anche il papà del bambino e il ministro della salute Giulia Grillo per presentare il caso di Alessandro Maria, affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH) che grazie all’intervento dello scorso 20 dicembre è stato salvato.
