Kyle Schwartz è una maestra di una scuola elementare di Denver, Colorando, che una mattina decide di assegnare un compito un po’ particolare alla sua classe terza: chiede ai bambini di scrivere un pensiero anonimo dal titolo “Vorrei che la mia maestra sapesse…”.
Siamo in una scuola come un’altra, un quartiere povero della città dove la popolazione appartiene per lo più alla minoranza ispanica. Speranze e desideri si mischiano alla delinquenza e alla miseria, spesso ne vengono soffocate. Disagio economico e psicologico sono la norma. Anche per un bambino di otto anni nato e cresciuto laggiù, probabilmente questa è la normalità, ma spesso ne soffre, e con questo compito speciale ha la possibilità, forse per la prima volta, di far sentire la propria voce. E di aprirsi.
La maestra ha riflettuto molto dopo aver letto i messaggi dei suoi alunni, poi ha deciso di postarli su Twitter con l’hastag #Iwishmyteacherknew per condividere questa esperienza toccante. La società che ci circonda, vicina o lontana che sia, a volte ha bisogno di una scossa per rimettersi in carreggiata: le istituzioni per elaborare politiche di sussidio e inclusione; le famiglie per capire davvero i problemi dei loro figli. E poi capita che i bambini si aiutino tra di loro, come quell’alunna che ha scritto “Vorrei che la maestra sapesse che non ho un amico con cui giocare” ed è stata riempita di attenzioni dalle compagne di classe.
Ecco alcuni dei biglietti scritti dai bambini della terza elementare della maestra Kyle:
“Vorrei che la mia insegnante sapesse che abbiamo pochi soldi e dobbiamo andare ai centri di carità per mangiare”
“… che mio padre è morto quest’anno, mi sento sola e mi sono allontanata dai miei compagni più di prima.”
“… che ho la adhd (deficit di attenzione, n.d.r.) e sono diverso da tutti gli altri.”
“… quanto mi manca mio padre che è stato deportato in Messico quando avevo 3 anni e non lo vedo da 6.”
“… che mia madre ha divorziato tre volte”
“… che non ho le matite per fare i compiti a casa”.
“… che mio fratello si spaventa e io mi preoccupo di svegliarmi ogni notte.”
“… che mio padre fa due lavori e quindi non lo vedo molto.”
“… che mia cugina deve andare all’ospedale quando non si sente bene e io sono triste per questo.”
“… che io amo gli animali e farei di tutto per loro. Mi piacerebbe lavorare al canile per aiutarli ad essere adottati”.
“Vorrei che la mia insegnante sapesse la lingua vietnamita perché così lei potrebbe pronunciare le parole che io dimentico e le canzoni.”
Voto 10 alla maestra Kyle per questa bella iniziativa!