8 Marzo, Festa della Donna: Ma Non Tutte Le Bambine Possono Essere Quello che Vogliono

Oggi, 8 marzo si festeggia la Giornata internazionale della donna, nota come “Festa della donna“. Si tratta di un’iniziativa nata negli Stati Uniti nel febbraio 1909, quando il partito socialista americano aveva invitato le donne a manifestare per il diritto di voto femminile. La manifestazione era stata tenuta anche gli anni successivi in giorni differenti, fino a che, dopo la rivoluzione bolscevica, nel 1922 Vladimir Lenin aveva istituito l’8 marzo come giornata ufficiale.

Eppure, sebbene in quasi tutto il mondo proprio oggi si festeggi la Festa della donna, non tutte le bambine e le donne possono ancora godere degli stessi diritti. Lo evidenzia la campagna dell’Unicef, promossa l’anno scorso e riportata in auge anche quest’anno.

festa della donna unicef

La campagna in questione ha scelto alcune donne che, in questi anni, si sono rese protagoniste per il loro coraggio e per la loro forza. Sono Anna Magnani, Greta Thunberg, Amelia Earhart, Marlene Dietrich, Madre Teresa di Calcutta, Anna Franck e Frida Kahlo. Però, l’Unicef lancia una pungente provocazione. Davvero tutte le donne di tutto il mondo hanno la possibilità di essere chi vogliono essere e di diventare chi vogliono diventare? Tra conflitti, povertà, cambiamenti climatici, migrazione, molte bambine non possono accedere alle giuste risorse e, specialmente, a un’istruzione adeguata.

È chiaro, dunque, che ancora oggi, nel 2020, non vi è la speranza per tutte di costruirsi il proprio futuro, nel modo migliore possibile. Non tutte possono realizzare i loro sogni, ma devono adeguarsi. Proprio per questo, l’Unicef ha voluto evidenziare che anche nel nostro Paese la parità di diritti tra uomini e donne non sia totalmente accettata. “In altri Paesi, come l’Italia, l’emergenza si nasconde dietro una serie di norme socialmente accettate che ostacolano le pari opportunità. Una donna è spesso costretta a scegliere tra la carriera o la famiglia. Deve affrontare ostacoli per affermarsi e per essere riconosciuta e trattata con il rispetto che merita“, si legge nella campagna.

A ciò, si aggiungono dei dati allarmanti. Sono 15 milioni le adolescenti che sono state vittime di violenza sessuale nel 2019. 12 milioni le spose bambine. 131 milioni le ragazze che non possono istruirsi. 200 milioni le bimbe e le donne sottoposte alle pratiche di mutilazioni genitali.

La campagna si conclude: “Per le donne di oggi e di domani, perché possano essere quello che vogliono. Sempre“.

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