Una iniziativa di grande solidarietà è stata introdotta dall’Emilia Romagna. La Regione, infatti, ha stabilito che le donne che lottano contro il cancro potranno avere un pensiero in meno. La Regione stessa erogherà un contributo fino a 400 euro per l’acquisto delle parrucche.
Si tratta di una normativa approvata già a settembre 2019, di cui, però, molte pazienti oncologiche non sono ancora a conoscenza. Tra l’altro, proprio in base a ciò, nelle strutture fisiche e nei siti online delle aziende sanitarie sono disponibili dei particolari moduli. La loro compilazione consente alle donne di poter chiedere il finanziamento delle parrucche.
![emilia romagna parrucche](https://www.youreduaction.it/wp-content/uploads/2020/03/parrucche_gratis_emilia_romagna.jpg)
Nello specifico, le donne residenti in Emilia Romagna dovranno allegare diversi documenti al modulo in questione. Oltre alla fotocopia della tessera sanitaria e di un documento di identità in corso di validità, dovranno anche consegnare il certificato, rilasciato dalla Usl di pertinenza, relativo all’attestazione della patologia neoplasica e dell’alopecia causata dai trattamenti radioterapia o chemioterapici. Inoltre, le pazienti oncologiche dovranno fornire anche la ricevuta dell’avvenuto pagamento della parrucca. Successivamente, l’azienda sanitaria si occuperà di controllare se i documenti siano validi e regolari. Poi, eventualmente, accoglierà la domanda di finanziamento e a fornire il contributo necessario.
La prima promotrice di questa iniziativa è stata Odette Piola. “I capelli, per una donna, sono importanti. È importante riconoscersi. Senza capelli, senza ciglia e senza sopracciglia si perde la propria identità fisica. – ha sostenuto – Comunque, deve essere una libera scelta, perché c’è chi decide di andare in giro con la testa nuda e anche questa è una scelta condivisibile“.
La donna ha raccontato di aver lottato lei stessa contro un tumore e di aver affrontato dei momenti bui, anche a causa della mancanza di capelli: “Io, per esempio, non mi sono mai potuta vedere con la testa nuda. Anche a casa indossavo un turbante“. Pertanto, ha sottolineato l’importanza di rispettare la sensibilità e le scelte di ogni paziente. “Quello della perdita dei capelli quando affronti il male è un problema che si aggiunge a un problema più grande. È giusto che anche chi non si può permettere una parrucca abbia sostegno“, aveva concluso.