I voti sono inutili, spiegano gli esperti perché fotografano in maniera statica una situazione mentre il voto in lettere esprime il concetto di evoluzione delle conoscenze e competenze.
Lo richiede la legge 107 e sarà confermato entro l’estate per diventare realtà nel prossimo anno scolastico.
Un ritorno al passato ma con un taglio del tutto innovativo. E magari anche con del buon senso ed incentivato da sani principi pedagogici. Che i voi fossero una stupidata, lo avevamo detto in maniera provocatoria tempo fa, mentre ora sembra che dal Ministero si sia presa una decisione ufficiale: la pagella con la valutazione numerica a cui gli studenti si sono abituati dal 2009 è destinata a sparire.
A-B-C-D-E ritorneranno al posto della scala dall’1 al 10. Questa, secondo gli esperti pedagogisti del Ministero, è una necessità per uscire dalla logica della scuola-calcolatrice, per limitare l’ansia e soprattutto per dimostrare che il successo scolastico è un percorso e non una media delle interrogazioni e dei compiti in classe.
I voti in numero erano stati re-introdotti con la riforma Gelmini per la Primaria e Secondaria di Secondo Grado. Va detto anche che quella legge stabiliva che i docenti avessero potuto esprimere il giudizio in voto solo per la pagella finale e quella intermedia, potendo usufruire nella maniera più consona di faccine, cuoricini e stelline per interrogazioni, compiti e elaborati di qualsiasi natura.
Misurare con un voto in numero il piacere di apprendere di uno studente è come misurare il cielo con un dito. Ed infatti questo numero è diventato solo strumento banale e matematicamente ineccepibile per incasellare uno studente, soprattutto quando nella scuola italiana si parla sempre di più di certificazione delle competenze.
Come può un voto numerico misurare il Problem Solving o le Emozioni? Come può valutare abilità e potenzialità? Questo nuovo provvedimento dovrebbe spingere gli studenti della Primaria a motivarli per migliorarsi, senza sfide competitive con i compagni e senza lo stress di un contachilometri che può diventare rischiosamente demotivante. Perché l’idea alla base è fornire agli studenti gli strumenti necessari per raggiungere l’obiettivo. Ed è su questo filone che va un’altra importante novità che dovrebbe contenere questo provvedimento: abolizione delle bocciature alla Primaria. ″Inutili e dannose″ sentenziano gli esperti del MIUR.